L'intervista a Pierpaolo Cassoni - Undersea Time
Cari amici di Memex_wa oggi vi proponiamo la sudata intervista a cui abbiamo avuto la fortuna e il piacere di sottoporre Pierpaolo Cassoni, proprietario del canale “Undersea Time”. Sudata perché siamo sati interrotti da una marea di imprevisti, molti dei quali rappresentati dalla scuola…
Come di consueto abbiamo fatto il “watch check”, Pierpaolo aveva un nuovissimo Aerotec, un sub 500 metri che gli era arrivato appunto quella mattina. Ha specificato però che l’orologio in questione inizialmente non gli aveva scaldato il cuore ma alla fine lo ha rivalutato.
Mauro aveva il suo Vostok Komandirskie, un vero classico, da maltrattare senza doversi preoccupare troppo di doverne comperare uno nuovo. Saverio portava uno dei suoi omega seamaster vintage, ereditato da suo nonno. Anche Alessandro portava un’eredità, un casio edifice sub, edizione sudamericana, day-date con disco dei giorni sia in inglese che in spagnolo.
DOMANDE
COME È INIZIATA LA TUA PASSIONE PER GLI OROLOGI?
La mia passione per gli orologi risale alla mia infanzia, succedeva che mia madre mi portasse a comprare dei vestiti e che il negoziante mi regalasse un piccolo orologino digitale. Per la cresima poi mi sono fatto regalare un orologio da mio zio, che era anche il mio padrino. Credo che sia stato molto contento quando gli chiesi di regalarmi un Sector Underlab di colore giallo al quarzo. Quel Sector, anche se non cambio la batteria da molto tempo, lo conservo ancora. È curioso il fatto che quel segnatempo mi abbia accompagnato nei miei anni di gioventù, dalla scuola di vela a Caprera allo snorkeling e alla pesca subacquea senza dare il minimo problema nonostante fosse un 100 metri di plastica, ora mi porrei molti problemi in più, ma allora non avevo la coscienza da appassionato di oggi. Quando sono arrivato all’università ho comprato il primo orologio pagato con i miei soldi, un citizen radio controllato con vetro minerale, un orologio eco drive, molto accattivante. La poesia è durata fino a che ho rotto il vetro, per poi cambiarlo e rivendere l’orologio. Prima di youtube sono sempre stato molto attivo nei forum, scrivevo recensioni e intervenivo nelle discussioni. In quel periodo seguivo alcuni canali su youtube che parlavano di tecnologia, essendo appassionato anche di quello. Guardandomi intorno sulla piattaforma mi accorsi che non esistevano canali che parlassero di orologi, soprattutto di microbrand, che sono orologi che tu non hai la possibilità di indossare o provare. Allora decisi di provare, presi il mio cellulare e da questo tavolino, da cui parlo anche ora, registrai il mio primo tremolante video. Era l’unboxing di un Crepas Cayman 3000, orologio che avevo desiderato molto e che riuscii a trovare da una rigattiera ancora impellicolato. Rimasi molto colpito dalla qualità del Cayman, che non aveva nulla da invidiare al Breitling Avenger 3000 che allora possedevo. Tra l’altro ho fatto male a venderlo quel Breitling, ci avrei guadagnato molto di più se avessi aspettato. Io allora non avevo idea delle potenzialità di youtube, tante cose me le hanno insegnate persone come Marco (Bracca ndr.).
CHE LEGAME C’È TRA TE, GLI OROLOGI E IL MARE?
Il legame tra me e il mare è un legame di spirito, è un legame che appartiene a molte donne e molti uomini, è un legame che appartiene all’essere isolano, è un legame molto intimo, molto personale. Mio padre era un ufficiale di marina, mi ha fa subito portato a pesca nelle Bocche di Bonifacio. Per tre mesi all’anno vivevo al mare e tutte le mie esperienze più importanti sono legate ad esso. Dai primi amori estivi a tutto il resto. La passione per il tempo c’è sempre stata. A volte penso che sarebbe bello se il tempo scorresse lento per noi come lo è per la natura. Vedendo il sole e le onde infrangersi sulla battigia senza che mai cambino pensi, quando noi avremo finito questo viaggio, che siamo così ansiosi dal veder compiersi da dover utilizzare strumenti per misurarlo, quelle rocce saranno ancora lì.
COME SI È EVOLUTA LA TUA PASSIONE PER L’OROLOGERIA?
Dato che l’ho già accennato prima risponderò in modo continuativo. Sono sempre stato un appassionato “consapevole” forse qualche volta anche troppo, la consapevolezza infatti a volte significava pregiudizio. Io mi sono sempre orientato sui microbrand poiché appassionato di vintage. E il vintage si sa, se raggiungibile è comunque fragile, non utilizzabile nel quotidiano e soprattutto prezioso, quantomeno per disponibilità dei pezzi di ricambio. I microbrand ripropongono con tecnologie attuali orologi dal fascino vintage. Noi non dobbiamo approcciarci ai microbrand come a delle imitazioni. Spesso tra le cordate di acquisto di questi microbrand ho trovato persone che possedevano anche l’ orologio originale,ma che ovviamente non potevano usarlo. Grazie ad un’amicizia stretta con il mio orologiaio ho la possibilità di re-innamorarmi del vintage. Spesso addirittura, trovo l’orologeria moderna deludente. Ad esempio io adoro Omega ed ho posseduto diversi Seamaster. Mettendoli a confronto con alcuni microbrand che possiedo il risultato è curioso. Ovviamente Omega è meglio, ma la qualità omega non giustifica un prezzo 10 volte maggiore(se non di più ndr.). Il problema di marchi come Rolex è che molta gente compra per quello che simboleggia e così facendo rovina tutto il mercato. Molte delle persone che mi seguono sono liberi professionisti e potrebbero permettersi anche orologi importanti, ma non li comprano per altri motivi.
TI È MAI CAPITATO DI LEGARE UN TRAGUARDO IMPORTANTE DELLA TUA VITA AD UN OROLOGIO ALTRETTANTO IMPORTANTE?
No, semplicemente perché non mi è mai capitato, l’unico orologio che si legherà ad un traguardo importantissimo nella mia vita è quello che sto costruendo.
AL MOMENTO IN CHE CAMPO LAVORI OLTRE A YOUTUBE?
Allora, youtube non è un mestiere. Ogni tanto dà qualche soddisfazione dal punto di vista economico ma tanto viene tutto reinvestito nelle attività affini. Comunque sia io ho avuto a conoscenza di queste potenzialità solo l’anno scorso. Fino all’estate scorsa ho affiancato un parlamentare europeo e dal momento in cui ho interrotto ho cominciato a lavorare su un microbrand a cui sto dedicando anima e corpo. Avevo già aperto una società nel 2017 ma con i miei ritmi non riuscivo a starci dietro. In questo il canale sarà molto importante per l’aiuto che mi dà in termine di esperienza e contatto umano ma soprattutto dal punto di vista “pubblicitario”. Spero che il marchio sarà pronto per essere messo sul mercato entro aprile. Il problema di aprire un microbrand sono i fornitori, spesso sono poco flessibili sulla produzione e molto pochi, che poi sono quelli più virtuosi, ti riescono ad accontentare. Ovviamene ad un Prezzo più alto. Il fornitore che mi segue ora per esempio è quello che crea orologi anche per oris e Christopher Ward e Squale e per altri. Il fatto è che ci ho messo tre anni e mezzo per trovarlo.
ADESSO VORREMMO FARTI UNA DOMANDA PIÙ SPECIFICA, DA COSA SCATURISCE LA
TUA PASSIONE PER L’AIRMAN?
La mia passione per questo orologio scaturisce dalla mia passione per la storia militare e per le cose strane. Il fatto che l’Airman abbia una lettura a 24 ore invece che 12, che poi è la parabola di una giornata, un orologio con cui con un solo colpo d’ occhio ti mostra giorno e notte è straordinario. Poi è stato determinante nella storia dell’orologeria, noi ci ricordiamo del Gmt Master di Rolex, ma l’Airman è stato il primo. In qugli anni si stava molto ampliando il mercato dell’aviazione civile, immaginate che bellezza doveva essere salire su un aereo della Panam Per una bella signorina facoltosa nel ’54 per raggiungere Taiwan dall’America. In quest’ottica si presentava il problema del cambio di fuso orario, probabilmente se non avessero inventato gli orologi GMT avrebbero dovuto usare quattro o cinque orologi e probabilmente qualcuno lo faceva. Io ve lo dico perché siete studenti, compratelo dell’America, così potete risparmiare qualche soldo. Per una persona adulta, spendere 200 euro in più non è un problema ma per voi prenderlo dell’estero potrebbe essere la scelta migliore.
POTRESTI CONSIGLIARCI QUALCHE MODELLO DI AIRMAN?
Allora, ve ne consiglio tre, il problema è trovarli… il primo è l’Airman Purist 36mm, scegliete voi se panna o nero perché quello non fa differenza. Il secondo è l’Airman 18 e il terzo è il DC4. Le casse degli ultimi due sono 200m, questo vi consente di avere le funzionalità di Airman ma vi dà la possibilità di usarlo al mare. Il Purist è proprio fatto come gli orologi del tempo. Addirittura nel ferma movimento c’è il forellino per mettere la racchetta dell’hacking dei secondi. Non l’ho detto nella recensione perché non ne ero sicuro. È un orologio immancabile in una collezione ma è fragile, vetro plexi, dieci metri di profondità di immersione.
VORREMMO SAPERE QUAL È IL TUO GRAIL WATCH
Anche questa è una domanda a cui è difficile rispondere, spero presto di poter prendere lo Jaeger-LeCoultre Deepsea. Quando fanno queste versioni “heritage” i prezzi del vintage salgono alle stelle. Quello che comprerei è uno svegliarino, come nella tradizione e prenderei sicuramente il chrono. Il Fortis Marine Master alla fine dopo dieci anni sono riuscito a portarmelo a casa ed è stata davvero una fatica. Non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista del tempo che ho investito nelle varie ricerche. È un orologio che per me è importante anche per l’attaccamento che io ho per la tecnologia supercompressor. Ma poi ragazzi, parlare di grail watch è ancora più difficile perché ne cambiamo così tanti che sceglierne uno è impossibile. Se voi compraste il vostro grail watch, a esagerare dopo un anno ne vorreste un altro. Tanto per farvi capire, ho comprato un’Alfa 159 2400, che è già una cilindrata considerevole. Dopo averla comprata ho pensato che avrei potuto prendere la 3200 benzina. Non ti fermi mai, e la mentalità di noi appassionati. È la tessa forma mentis che ti dice di non fermarti negli studi o nello sport.
Ringraziamo Pierpaolo per questa fantastica intervista e per la sua infinita pazienza. Per questo vorrei scusarmi personalmente e pubblicamente per l’attesa. Non ci sono scuse per la pazienza che Pierpaolo ha dovuto avere nei nostri confronti e spero che lui non abbia ripensamenti su di noi e sulla nostra piccola “attività”.
Alessandro
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